un racconto di #Natale, una storia di amicizia che spiega come è nata la tradizione di addobbare l'albero di Natale!
Pino del boschetto
C’era una volta un piccolo pinetto che cresceva in un bosco di montagna. Nel bosco c’erano pini altissimi e grandi e il piccolo pino, circondato soltanto da alberi più vecchi e tanto più saggi di lui, si sentiva a volte un po’ solo.
In primavera e in estate il tempo passava serenamente: c’era un bel teporino, splendeva il sole e il bosco era pieno di scoiattoli e uccellini che si fermavano sui rami del piccolo pino e facevano due chiacchiere con lui. E l’alberello era tutto felice!
Ma poi arrivava l’autunno e anche l’inverno! Faceva molto freddo, scendeva la neve e di uccellini e scoiattoli non se ne vedevano più… Quello era il periodo più triste.
In primavera e in estate il tempo passava serenamente: c’era un bel teporino, splendeva il sole e il bosco era pieno di scoiattoli e uccellini che si fermavano sui rami del piccolo pino e facevano due chiacchiere con lui. E l’alberello era tutto felice!
Ma poi arrivava l’autunno e anche l’inverno! Faceva molto freddo, scendeva la neve e di uccellini e scoiattoli non se ne vedevano più… Quello era il periodo più triste.
Un giorno particolarmente freddo, il pinetto sentì un fruscio tra i suoi rami. Chi poteva essere così pazzo da aggirarsi nel bosco con un freddo simile? Il piccolo pino guardò in alto e si accorse che era un piccolo scoiattolo impaurito.
“Che ci fai in giro con questo freddo? Presto, torna al calduccio nella tua tana prima di finire congelato!” disse Pino (infatti il nome del nostro alberello era proprio “Pino”!)
Ma lo scoiattolo, piangendo, disse: “Non posso, mi sono perso! Sono uscito per cercare qualcosa da mangiare e ora non so più come tornare a casa”.
“Perdindirindina, che guaio. Ma non ti preoccupare, vieni qui! Vedi che nel mio tronco c’è un buchetto? Proprio lì sotto a quel ramo… Entraci dentro: almeno non sentirai più freddo. E intanto, dimmi come ti chiami” disse Pino.
“Grazie” disse lo scoiattolino smettendo subito di piangere e infilandosi nella nuova tana “Così mi salvi la vita! Io mi chiamo Gigetto!”.
Inutile dirvi che questo fu l’inizio di una grandissima amicizia e che da quel giorno Pino non si sentì più solo, neppure in pieno inverno!
“Che ci fai in giro con questo freddo? Presto, torna al calduccio nella tua tana prima di finire congelato!” disse Pino (infatti il nome del nostro alberello era proprio “Pino”!)
Ma lo scoiattolo, piangendo, disse: “Non posso, mi sono perso! Sono uscito per cercare qualcosa da mangiare e ora non so più come tornare a casa”.
“Perdindirindina, che guaio. Ma non ti preoccupare, vieni qui! Vedi che nel mio tronco c’è un buchetto? Proprio lì sotto a quel ramo… Entraci dentro: almeno non sentirai più freddo. E intanto, dimmi come ti chiami” disse Pino.
“Grazie” disse lo scoiattolino smettendo subito di piangere e infilandosi nella nuova tana “Così mi salvi la vita! Io mi chiamo Gigetto!”.
Inutile dirvi che questo fu l’inizio di una grandissima amicizia e che da quel giorno Pino non si sentì più solo, neppure in pieno inverno!
Gigetto e Pino diventarono inseparabili e stavano sempre insieme. Lo scoiattolo si allontanava solo ogni tanto per cercare un po’ di ghiande o noci da mangiare, ma tornava sempre dal suo amico Pino.
E un giorno Pino disse: “Gigetto, ascoltami. Ho pensato che voglio fare qualcosa per tutti gli animali del bosco che in inverno hanno freddo, fanno fatica a trovare da mangiare e vivono tristi in attesa che torni la primavera. Ora io ti indicherò dove andare a prendere ghiande e cibo in abbondanza. Tu andrai a prenderlo e lo porterai qui da me, lo metterai nella tua tana e poi ne daremo a tutti gli animali che passeranno di qui. Che ne dici? E’ quasi Natale e vorrei che tutti lo passassero in allegria! Giusto l’altro giorno ho sentito questi pini alti e saggi che parlavano di una grandissima quercia che sta al limitare del bosco, vicino al ruscello. Sotto alla quercia è pieno di ghiande…”.
E un giorno Pino disse: “Gigetto, ascoltami. Ho pensato che voglio fare qualcosa per tutti gli animali del bosco che in inverno hanno freddo, fanno fatica a trovare da mangiare e vivono tristi in attesa che torni la primavera. Ora io ti indicherò dove andare a prendere ghiande e cibo in abbondanza. Tu andrai a prenderlo e lo porterai qui da me, lo metterai nella tua tana e poi ne daremo a tutti gli animali che passeranno di qui. Che ne dici? E’ quasi Natale e vorrei che tutti lo passassero in allegria! Giusto l’altro giorno ho sentito questi pini alti e saggi che parlavano di una grandissima quercia che sta al limitare del bosco, vicino al ruscello. Sotto alla quercia è pieno di ghiande…”.
E così fu: Gigetto per qualche giorno fece avanti e indietro dal pinetto alla grande quercia e portò tante, tantissime ghiande per gli scoiattoli del bosco. Poi, passando vicino al ruscello, trovò anche del pane e qualche frutto lasciato in giro da alcuni umani che passavano di là ogni tanto con strani pezzi di legno attaccati sotto ai piedi. E portò alla tana anche quel buon bottino.
Ora che avevano cibo in abbondanza, Gigetto e Pino si misero in attesa per vedere se gli uccellini e gli scoiattoli sarebbero passati di là… Ma non passava nessuno! Nessuno sapeva, infatti, che loro avevano raccolto cibo per tutti… Che fare?
Ora che avevano cibo in abbondanza, Gigetto e Pino si misero in attesa per vedere se gli uccellini e gli scoiattoli sarebbero passati di là… Ma non passava nessuno! Nessuno sapeva, infatti, che loro avevano raccolto cibo per tutti… Che fare?
Improvvisamente, a Gigetto venne un’idea e disse: “Ora io prenderò tutte le ghiande e le briciole di pane e le metterò sui tuoi rami, dappertutto, così gli animali le vedranno e passeranno da noi per capire cosa stiamo facendo!”. Così fece e distribuì tutte le ghiande, le briciole di pane e i frutti sul pinetto, che così addobbato diventò davvero bello e originale.
Pian piano, gli uccelli e gli scoiattoli che passavano di là iniziarono a fermarsi.
Pian piano, gli uccelli e gli scoiattoli che passavano di là iniziarono a fermarsi.
“Venite” diceva Pino “Prendete pure quello che volete se avete fame, ma lasciate qualcosa anche per quelli che verranno dopo di voi!”.
Pian piano la notizia del pinetto ricoperto di ghiande, frutta e briciole di pane fece il giro del bosco e tutti gli animali andavano a trovarlo. E non solo per mangiare: chi raccoglieva ghiande o trovava qualcosa che poteva essere utile ad altri amici del bosco, la portava al pinetto che se la metteva sui rami a disposizione di tutti.
Pian piano la notizia del pinetto ricoperto di ghiande, frutta e briciole di pane fece il giro del bosco e tutti gli animali andavano a trovarlo. E non solo per mangiare: chi raccoglieva ghiande o trovava qualcosa che poteva essere utile ad altri amici del bosco, la portava al pinetto che se la metteva sui rami a disposizione di tutti.
Da quel giorno, Pino e Gigetto non smisero mai di aiutare gli amici del bosco in inverno e l’albero addobbato divenne famosissimo.
Così famoso che un giorno passarono a vederlo persino alcuni umani con i legni sotto i piedi.
E Pino piacque così tanto che anche gli umani iniziarono a mettere dei piccoli pini addobbati nelle loro case: ed è così che nacque la tradizione dell’albero di Natale.
Così famoso che un giorno passarono a vederlo persino alcuni umani con i legni sotto i piedi.
E Pino piacque così tanto che anche gli umani iniziarono a mettere dei piccoli pini addobbati nelle loro case: ed è così che nacque la tradizione dell’albero di Natale.
Jolanda Restano (da www.filastrocche.it)
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